Di: Modesta Pozzobon
Più
dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in
assoluto è una donna in rinascita, quando si rimette in piedi dopo
la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita! No, finita
mai, per una donna, una donna si rialza sempre, anche quando non ci
crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di
quelle ferite da mina anti-uomo che ti da la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai
giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un
esame peggio che a scuola. Te implacabile arbitro di te stessa, che
da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti
devi condannare. Parlo anche di te, che hai paura anche solo di
dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga
l'aria, hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita. Sei
stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti
vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto. Così
ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti,
te lo dici anche quando parli con le altre: "io sto bene così,
sto bene così, sto meglio così", e il cielo si abbassa di un
altro palmo, oppure con quel ragazzo che ami alla follia, in quella
storia ci hai buttato dentro l'anima; ed è passato tanto tempo, ne
hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti
dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata. Comunque
sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai
guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi
stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine. Ed è
stata crisi e hai pianto. Dio quanto piangete! E quante domande
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso
schema? Sono forse pazza?" Se lo sono chiesto tutte. E allora
vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due e a quattro mani,
e saltano fuori migliaia di tasselli, un puzzle inestricabile. Ecco,
è qui che inizia tutto, non lo sapevi? E' da quel grande fegato che
ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che
ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro
l'istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una
strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te,
perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te
stessa, non puoi più essere quella di prima, prima della ruspa, non
ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente, innamorarsi di nuovo di se
stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel, parte piano,
bisogna insistere, ma quando va, va in corsa. Sarà un'avventura
ricostruire se stesse, la più grande. Non importa da dove cominci,
se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli. Vi ho
sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di
gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con
un fresco ricciolo. Perché tutti devono capire e vedere: "attenti:
il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi, ma soprattutto
per noi stesse". Più delle albe, più del sole, una donna in
rinascita è la più grande meraviglia, per chi la incontra e per se
stessa. E' la primavera a novembre, quando meno te l'aspetti.
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