Sin da piccolo ho cominciato a rivolgermi domande esistenziali che di solito i bambini non si pongono, sono stato sempre spinto da qualcosa che nasceva da dentro, a chiedermi “chi sono io, cosa faccio su questa terra, perché sono nato con questa mente? Chi muove i fili di questa farsa umana?”
Come potete immaginare, non è facile darsi risposte a queste domande, ma la mia mente non l’ho mai potuta fermare. Ricordo la differenza con i miei coetanei, mi sentivo e molto probabilmente lo ero, considerato un diverso. Ero propenso alla solitudine e alla meditazione inconsapevole.
Non so’ dirvi quanto ho sofferto per questo, ero trattato, penso a ragione, come “strano”, dalla mia famiglia, dai compagni e dagli educatori. Quello che più mi faceva male era il fatto che non riuscivo a cambiare, era così e basta. Ricordo che spesso i grandi dicevano ”lasciatelo stare, è molto sensibile”. Allora non capivo cosa volessero dire, mi sentivo solo diverso, da evitare.