Dicono del mio quarto libro: "Non ho mai imparato a scendere dalle nuvole Sarà perché ho paura delle scale"
Linda Di Canio a Marcello Argento
“...ai sognatori come me, a chi crede che la vita sia un sogno da realizzare, a chi resta bambino dentro pur prendendosi le sue responsabilità...” questo è l’incipit con il quale Marcello Argento ci introduce in questa nuova e fantastica avventura, alla ri-scoperta di quel bambino che siamo stati e che nel diventare adulti spesso dimentichiamo che egli alberga sempre dentro di noi.
Recuperarlo aiuta a conoscerci meglio, a dare un nome e anche un volto a inquietudini o al bisogno irrefrenabile di fare qualcosa che è fuori del nostro modo di essere, oppure per dare pace al bisogno di amare, di attenzione, insomma a quei sentimenti spesso censurati da raffinate tecniche di pensiero.
Marcello Argento però con il suo personaggio apre il cuore a coloro che si addentrano nella storia e lo fa con lo stesso estremo candore che caratterizza un fanciullo.
Come sempre descrive in maniera dettagliata e particolareggiata le scene dove si ambienta il racconto: il Salento!
Per me che sono pugliese, il racconto scritto con una tecnica scorrevole e di facile lettura, diventa un viaggio nel cuore della mia terra, facendomi percepire suoni e profumi che la caratterizzano.
Grazie Marcello Argento per la tua storia...continua ancora a farci sognare!
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